ENSEMBLE MICROLOGUS
Patrizia Bovi canto, superius - direzione musicale
Goffredo Degli Esposti flauto e tamburo, flauto e buttafoco, sordellina
Gabriele Russo lira da braccio, ribeca
Marco Saccardin bassus e liuto
Enea Sorini tenor e percussioni
Andres Montilla-Acurero contra tenor altus
Leah Stuttard arpa con arpioni
Crawford Young liuto, viola da mano
Gabriele Miracle dolcimelo, percussioni
Gianni La Marca viola da gamba
Ideazione Patrizia Bovi
Dalla musica delle frottole e delle villotte della fine del XV secolo scaturiscono molti temi popolari e con questi alcuni personaggi, proto-maschere di una commedia più tarda come Scaramella Scaramouche, il lanzo, la vecchia maladetta e rincagnata, Giannolo/Zano e Rosina, la Ramacina, il vecchio maladeto, Feragu. Come molte fonti dell’epoca ci riportano, questi personaggi, che troviamo negli intermezzi delle commedie o delle tragedie rappresentate nelle grandi feste di corte, prima ci raccontano le loro storie e infine ballano la moresca, il ballo del mattarel o del matto mattaccino o della bella mazacrocha.
Il concerto ci propone le storie semplici di questi personaggi senza tempo e ci racconta del “mascheramento” che diventa salva condotto per entrare in un luogo dove le convenzioni sono annullate. I testi sono infarciti di doppi sensi. Questi temi rustici a volte sboccati e solo apparentemente in contrasto con l’amor cortese, che veniva celebrato dal Bembo e cantato su testi petrarcheschi, erano molto alla moda nelle stesse corti dove i grandi poeti erano attivi. Si cantava dell’amore, della vita spensierata e del bel tempo che pur fugge e di cui bisognava vivere l’attimo; tutto ciò rifletteva un mondo pre-intellettuale legato ai cicli naturali e ai bisogni essenziali, alla giovinezza e all’amore, alla musica e alla danza, nuovi ideali dell’Uomo del Rinascimento.